do you really know who you are?
Darkness and Hope
On My Way Home, is going online on November 1st!! Read the article to know about the creative process.
9/29/20254 min read
Inizi
Da quando ho ricevuto Aria, la mia chitarra, la musica è diventata il mio principale mezzo comunicativo per esprimere ciò che a parole era troppo difficile elaborare.
“Stars”
L’ispirazione per la prima canzone che ho composto è arrivata una sera in montagna. Avevo meno di quindici anni, stavo osservando il cielo quasi privo di inquinamento luminoso. Guardando le stelle, così lontane e isolate, la loro luce faticosamente arrivata fino a me mi ha commossa: mi sono sentita compresa. Così è nata Stars.


Band
Dal 2014 al 2021 ho suonato in un gruppo rock di coetanei. L’esperienza diretta è stato il modo più immediato e piacevole per apprendere il linguaggio della musica.
Quick topic: non apprezzo il sistema “conservatorio-accademia”. Credo che sia un mondo in cui si impara moltissimo: dalla teoria musicale alla mancanza di autostima. Ho sempre cercato di evitare il perfezionismo in quanto paralizzante: done is better than perfect.
Canzoni abbozzate
Durante quegli anni, ho scritto più di trenta bozze di canzoni. Questo mi ha permesso di sperimentare molto e di comprendere un po’ meglio il mio stile.


Progetto dell’album
Negli ultimi anni sono rimasta ancorata ad alcune canzoni incomplete, una specie di rimuginio sulla mia adolescenza. Così è nato il desiderio di registrarle per poter chiudere un capitolo. Infatti, adesso sto già lavorando a qualcosa di nuovo!
Prima canzone
Nel 2023 sono stata in Belgio, nello studio di registrazione di mio cugino (in arte Kovu).
Gli ho fatto sentire una canzone e mi ha proposto di registrarla. Alla fine gli è piaciuta tanto da voler aggiungere una parte di rap in francese! C’è qualcosa che mi affascina sempre nel dialogo musicale: il modo in cui i suoni possono comunicare emozioni.
È stato abbastanza strano come processo di co-creazione, perché non gli ho spiegato il significato della canzone, ma ne è comunque uscito qualcosa di coerente. Sarà presente nell’EP con il suo nuovo titolo Eternify Memories.


Raccolta delle canzoni
A gennaio 2025 sono tornata in Belgio e abbiamo registrato un’altra canzone a cui tengo molto: Feeling Free. Da lì abbiamo iniziato a pensare all’idea di registrare insieme un album intero.
Da gennaio a luglio mi sono concentrata sulla selezione delle canzoni, sulla composizione delle singole tracce e dell’album intero. A luglio ho cercato un appartamento dove stare durante agosto in Belgio e poi sono partita.
Sfida
Ad agosto mi sono trasferita in Belgio con un piano preciso e tanta ansia: registrare sei canzoni in sei settimane. Ci sono stati alti e bassi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Oggi cambierei alcuni dettagli, certo, ma senza quella scadenza non sarei mai arrivata alla fine. Done is better than perfect.
Fine delle registrazioni
Tra le ultime canzoni che abbiamo registrato c’è quella che ha dato il nome all’EP: On My Way Home.
È stata anche la più difficile da terminare. L’idea era nata nel 2019, ma la base non mi convinceva: assomigliava troppo a Havana di Camila Cabello e non riuscivo a concluderla. Così ho deciso di renderla minimale, stravolgendola. La difficoltà nel trovare un luogo fisico e immateriale da poter chiamare “casa” è riflessa sia nel processo compositivo che nella ripetitività della canzone stessa.
Capsula del tempo
Questo EP è un po’ come una capsula del tempo creata in adolescenza. Gli arrangiamenti sono stati fatti per dare continuità, ma per me era molto importante che rimanesse tutto come lo avevo immaginato allora.
Era necessario, quindi, abbandonare il distacco emotivo e calarmi nel passato. Ho deciso di riascoltare le canzoni che mi facevano sentire a casa. Tra queste, la più significativa è stata Snuff degli Slipknot nella versione acustica, e anche Nutshell è stata particolarmente suggestiva.


Darkness and hope
Ad un certo punto, dopo aver esplorato senza filtri il modo in cui mi sentivo in adolescenza e come mi sento ora rispetto al mio passato, sono arrivata a una realizzazione.
Ero al mio rituale concerto post-punk settimanale e mi sono venute in mente queste due parole: darkness and hope.
Mi sono chiesta perché cerco il darkside e perché lì mi sento così bene. Mi sono accorta che, quando la realtà in cui si cresce viene narrata come “l’unica realtà possibile”, quando si dice “la vita è così, fattene una ragione”, l’unica alternativa sembra la distruzione, la morte.
Ai concerti punk ho capito che quegli scenari dark non erano fine a sé stessi: erano realtà alternative, nate proprio in risposta a quell’imposizione del “così è la vita”.
Quando ho iniziato ad andare più spesso in Belgio ho sperimentato in prima persona la possibilità di scenari diversi, al di fuori della dualità vita/morte. Così Bruxelles è diventata la mia nuova casa, o come dico nell’ultima traccia: voici le départ — ecco spiegata la partenza.
In questo senso, la darkness è un modo per sfuggire alle imposizioni, ma diventa anche la base per la hope: la speranza di costruire una casa propria.
È necessario esprimersi?
Questa è la domanda che guida le mie ultime riflessioni.
L’esperienza immersiva della registrazione mi ha portato a una conclusione: non è necessario esprimersi per essere sé stessi. Ma esprimersi permette di vivere un’esperienza di sé diversa: più consapevole e trasformativa.
Nelle prossime settimane usciranno dei post con le descrizioni delle canzoni. Can’t wait!!
Fammi sapere se vuoi più approfondimenti specifici!
Rakley