do you really know who you are?
Where is your home?
Dov'è la tua casa? In che modo influenza la tua identità?
3/31/20252 min read
Spesso le riflessioni sull’identità iniziano con una domanda: “chi sono io?”
Anche la mia riflessione è iniziata così, ma in Belgio. È proprio lì, a Bruxelles, che ho sentito di poter iniziare questa riflessione.
Quest'anno è la seconda volta che festeggio il Capodanno a Bruxelles. Iniziare un nuovo anno in quella città mi dà molta energia per iniziare nuovi progetti. Quest’anno ho deciso di sperimentare l’arte del “manifesting”.
Preferisco vederla in modo più concreto, ma di fatto mi sono convinta che sarebbe successo qualcosa e questo poi mi ha spinta a ricercare situazioni nuove.
Identificarmi come una nuotatrice mi ha aiutata a fare spazio nella mia valigia per il costume, la cuffia, gli occhialini, quegli orrendi occhialini! Questo mi ha spinta a cercare una piscina in cui poter dare significato a quegli oggetti che occupavano la mia valigia. Andare in piscina mi ha permesso di mostrare alle persone che mi hanno ospitata che sono una nuotatrice e questo ha rinforzato il mio modo di vedermi.
🏊♀️ Sono una nuotatrice?
Allo stesso modo mi sono sperimentata come musicista e ho deciso di portare nello studio di registrazione di mio cugino una canzone che avevo composto nel lontano 2019, un reperto archeologico ormai. Abbiamo abbozzato la canzone e attualmente richiede ancora qualche modifica, manca poco! Questo mi ha portata a proporre a mio cugino di dedicare un mese quest’estate alla creazione del mio primo album! Ambizioso? Sì, ma sono curiosa di sentire come le canzoni che ho iniziato a comporre dal 2015 possono prendere forma in un album, un progetto ultimato.
🎶 Sono una musicista?
Dopo aver parlato di tutt’altro vi chiederete: cosa c’entra con il concetto di casa.
Avrete notato questi piccoli aspetti della mia identità sono legati a Bruxelles.
Oggi, quando sono lì, mi sento a casa. Non concepisco la casa come un luogo statico, ma come il frutto di una dinamica interazione con un luogo. Quella vibrante città fortemente votata al pluralismo è per me un terreno fertile per poter esplorare la mia identità. Mi offre una vasta quantità di stimoli, di ispirazione. Poi ci sono le persone: quando torno a Bruxelles ritrovo la maggior parte della famiglia congolese.
Ho notato che molti congolesi hanno questo sguardo non giudicante, anzi curioso, come se aspettassero di vederti fiorire, dare il meglio di te. Ti mettono nelle condizioni di mostrare il meglio di te, di sperimentare, di sbagliare perché saranno lì, pronti a rialzarti con questi grandi sorrisi e la consapevolezza che per dare il meglio bisogna sbagliare e imparare dai propri errori.
A Bruxelles è pieno di persone che sperimentano ed è questo che mi fa sentire a casa.
E tu, dove ti senti a casa?
A presto
Rakley